IL DIARIO DELLO
STOLTO RAMINGO APOLIDE
Mi accorgo che continua a disturbarmi tantissimo la vicenda della maleducata disattenzione verso l’orchestra e il coro dei giovani della “Santa Cecilia” che suonavano l’Inno Europeo.
Scopro che sono due i motivi di indignazione; il primo, più grave, è il comportamento scorretto verso i giovani da parte di persone che hanno impiegato la domenica mattina per ragionare o ascoltare idee e proposte sulla scuola. Il dramma sta nel profondo. Erano così impegnati, seriamente e con convinzione, a immaginare il giovane ideale, l’idea di giovane, la rappresentazione intellettuale del giovane da non accorgersi dei giovani in carne ed ossa lì presenti. E non stiamo parlando di rozzi maneggioni che si stavano distribuendo mazzette e appalti, probabilmente sono, prese una ad una, tutte persone mosse dalle più oneste intenzioni. Il secondo è che se siamo e vogliamo essere Europa, l’Inno lo si ascolta in piedi e in rispettoso silenzio. Altrimenti anche in questo caso ci piace l’idea dell’Europa, e non l’Europa vera e propria da vivere e costruire ogni giorno. E’ stato un caso isolato, o riflettendo con sincerità ciascuno di noi, che aspiriamo al progresso della società con maggiore benessere per tutti, dobbiamo riconoscere, anche tra i critici di sinistra che legano l’avvenimento al fatto che sul palco c’era Renzi, di aver vissuto lo stesso comportamento?
Nessun commento:
Posta un commento