domenica 22 giugno 2014

LA NUOVA GEOGRAFIA DEL LAVORO

Trappole della povertà e città attraenti.
Enrico Moretti: La nuova geografia del lavoro.

In tutti gli Stati Uniti città e regioni in crisi stanno cercando di reinventarsi e attirare nuovi impieghi di qualità. Quale contributo può dare  a questo sforzo la politica pubblica? Fin da quando , nei primi anni Novanta, Michael Porter diffuse il concetto di  "cluster engeneering", i governi locali, sia di destra sia di sinistra, hanno cercato di creare cluster industriali attraverso una serie di interventi della mano pubblica denominate dagli economisti politiche di sviluppo place-based. Si tratta in sostanza di provvedimenti assistenziali anzichè agli individui.
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La vicinanza di un'università che si dedichi alla ricerca è importante, ma da sola non basta a produrre un cluster autosufficiente di aziende innovative. E' una distinzione fondamentale, troppo spesso ignorata da amministratori e governi - a Las Vegas, come a Detroit, in Italia come in Cina -  i quali, peraltro investono pochissime risorse nella creazione di centri di ricerca. Le università riescono a incidere sull'economia locale in modo più efficace quando sono inserite in un più ampio ecosistema di attività innovative, una realtà che includa un consistente mercato del lavoro specializzato e dei servizi intermedi specializzati. 
Quando un cluster si è formato, college e università svolgono un ruolo importante  nell'alimentarne l'espansione e in molti casi diventano un elemento chiave dell'ecosistema che ne assicura l'esistenza e la fortuna

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