Se dovessi disegnare Istanbul come fa mirabilmente la mia
amica Paola con le “città invisibili”, disegnerei un contenitore straboccante
di cose le più diverse, per tipo, consistenza e qualità, tenuto in equilibrio
su uno stelo alto e sottilissimo.
Questa è la una rappresentazione di quella città che si
associa al ricordo della mia brevissima esperienza.
|
non ci sarà mai l'alta marea? |
|
dal tetto dell'hotel |
|
arredo urbano e catapecchie convivono |
|
i percorsi di ciascuno si sfiorano senza collidere, in improbabile ma efficace equilibrio |
Nessun commento:
Posta un commento