stralcio dal Memorandum di Roberto Napoletano (direttore del SOLE 24ORE) del 23 marzo 2014
scrive della Sardegna e conclude con una sua riflessione su Enrico Berlinguer
"... Se ne andrà qualche giorno dopo ( il comizio di Padova) stroncato dalla fatica (ostinata) di voler parlare al suo popolo, e dalla (nobile) fisicità di una politica che si faceva nelle piazze e nelle case. Quella politica ha commesso errori e ha predicato un "vangelo economico" che non è il mio, ma ha espresso sempre una sua carica morale e civile che ci faceva onore, non si è mai sottratta alle sue responsabilità. Sapeva parlare alle persone, ne toccava le corde della coscienza e dei sentimenti. Poi il "lungo frastuono" della televisione commerciale, il "grido contagioso" spesso demagogico della rete e la cultura a tratti estrema dei blog hanno coperto tutto e hanno ridotto la politica (a sua volta fortemente decaduta) a un piccolo, grande, spot si è finito con lo smarrire il senso dell'interesse generale sotto il peso (schiacciante) di tanti, troppi, interessi personali, ci si guarda meno negli occhi, si parla ma non si dialoga. Cerco mio figlio (Napoletano è andato con il figlio a vedere il film "Quando c'era Berlinguer"), lo sento soddisfatto, avverto che il viaggio nella memoria di un paese in cui nessuno ricorda più nulla si è compiuto, restituisce particelle di identità e un pezzo di futuro. Ne abbiamo (tutti) bisogno."
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