sabato 27 aprile 2013

DISSENTO. QUINDI MI OPPONGO, FOSSE ANCHE DA STOLTO RAMINGO


DISSENTO. QUINDI MI OPPONGO, FOSSE ANCHE DA STOLTO RAMINGO

Tra i molti pregi , l’era di internet, dei social, della comunicazione immediata, in streaming, può avere il difetto di ridurre tutto al momento presente, addirittura alla realtà di una ipotesi non ancora avvenuta, come fossero dei “future” sulla realtà.

Anche la vicenda del governo che si sta formando, agli occhi di un cittadino che a malapena ha tempo di vedere un telegiornale e di leggere un giornale – facendo la tara della residua autorevolezza dell’informazione in Italia (considerata già sotto la soglia minima di decenza ancora prima delle elezioni e ancora prima di Grillo, come ho ribadito in numerosi post)-, diventa un evento a cui difficilmente si collega un percorso che sorge dal passato, essendo questo passato soverchiato dal profluvio di notizie e commenti (più commenti che notizie) e ormai in fondo al rullo dell’aggiornamento di nuove notizie su qualsiasi bacheca di FB.
Prima di entrare nel merito ribadisco di aver scritto la parola CITTADINO. Non ci provino i M5S a rubare questa parola, questa nostra definizione. Se sono in Parlamento si prendano l’appellativo di  Onorevole, che non si riferisce alla loro persona ma al lustro di rappresentare i Cittadini che li hanno votati.
Per la responsabilità del compito e la gravosità dell’impegno, dovrebbero essere appellati ONEREVOLE, ma la dignità dello Stato fa preferire una attestazione di stima e di dignità rivolta a tutti i rappresentati.  Qualcuno con pazienza lo spieghi a costoro.
Ritornando a qualche mese or sono, ricostruendo ciò che mi ricordo con un punto di vista particolarissimo.
Sono convinto che tutto ciò è più degno di un “chi se ne frega” che di attenzione, pazienza, io provo a spiegarmi.
Ho partecipato con interesse e un pizzico di entusiasmo alle Primarie del Centro Sinistra, compiacendomi di trovare molti punti di interesse e di accordo nei programmi dei diversi contendenti, soddisfatto che il Centro Sinistra fosse in grado di mettere in campo diverse persone di valore e meritevoli di fiducia.
La scelta cadde su Bersani ( per inciso, non mi sono pentito e sono persuaso che non sia automatico che il tentativo di Bersani sia fallito solo per errori suoi. Forse l’interesse per il bene  della Nazione espresso da costui  ha dato fastidio a molti. Ora sembra una bestialità, ma io sono convinto che tra qualche tempo, quando altri giochi saranno fatti e probabilmente falliti, la figura di Bersani sarà rivalutata).
Dopo le primarie per il candidato premier, apparendo inevitabile che i parlamentari e i leader dei Partiti (più o meno le stesse persone che ora dovrebbero salvare e riformare l’Italia, più per la destra che per la sinistra) non sarebbero state in grado di cambiare una legge elettorale sulla quale sputavano un giorno sì e l’altro pure, cominciai a sostenere con forza  le primarie per la scelta dei Parlamentari, sia con interventi in prima persona, sia sostenendo chi le richiedeva ( mi viene in mente soprattutto Majorino, se non erro)
Con grande soddisfazione le primarie vennero indette e al netto di imperfezioni e blocchi ( ma scusavo le debolezze della prima volta) e l’entusiasmo aumentò.
Anche se non iscritto al PD o a SEL, mi offrii volontario per i seggi.
Scrissi più o meno a tutti  in candidati alle primarie della mia circoscrizione, chiedendo 3 impegni:
1-     Se eletto la/il rappresentante della circoscrizione che avrò scelta/o aprirà un canale di contatto con i propri elettori che identifico in una newsletter nella quale ci dirà cosa fa in parlamento, quali legge vota, come e perché, quali leggi propone?
2-     Se eletto la/il rappresentante della circoscrizione che avrò scelta/o aprirà un ufficio sul territorio nel quale assicurerà la presenza nei giorni di vacanza di convocazione parlamentare per essere punto certo di riferimento per amministratori locali, volontari nei partiti di riferimento, cittadini dell’area di riferimento e cittadini comuni?
3-     Se eletto la/il rappresentante della circoscrizione avrò scelta/o si impegna a organizzare assemblee pubbliche sul territorio nelle quali illustrare la sua attività parlamentare passata e discutere con i propri elettori (in senso più ampio possibile) anche le scelte future motivando i propri convincimenti (sia che voto con senso di squadra come chiede la coalizione, sia che esprima un voto libero in contrasto con il resto del gruppo parlamentare), in un dibatti che, preservando la libertà di scelta del parlamentare, possa creare una circolazione di idee e un concorso di conoscenza e partecipazione.
Ottenni molte risposte che reputo sincere, che mi hanno fatto un enorme piacere e che mi resero  confidente che il Centro Sinistra avesse avuto il coraggio di fare una scelta popolare e non populista. Non saprei dire con razionalità scientifica e confronto di esperienze, se  le primarie per i candidati possano essere una scelta migliore o peggiore o equivalente al voto di preferenza.
Sicuramente si trattava di un ottimo recupero a una incapacità della quale anche il Centro Sinistra, a mio avviso, si portava la responsabilità, sapendo, contrariamente alla destra, riallacciare, seppur parzialmente, un minimo di rapporto con il territorio.
Cosciente che si trattava di un primo passo di un cammino che speravo istituzionalizzasse le modalità, ho sentito l’urgenza di richiamare il Centro Sinistra a dare il gusto valore a questa innovazione, per numeri e trasparenze di maggior valore rispetto a quella del M5S, eppure da questo – le sue -  glorificate ad ogni passo con codazzo dei vilipesi ( ma frastornati e timorosi di non riconoscere i nuovi padroni) mezzi di informazione, e invece quelle da quello, il CS, quasi dimenticate o comunque lungi dall’essere portate a testimonianza della reale volontà di cambiamento.
Compiute le elezioni con l’esito conosciuto e l’impasse duratura, il mio suggerimento ai Parlamentari con i quali ero in contatto via social network fu quello di sostenere l’opportunità che si formasse un governo monocolore M5S, con fiducia e voto valutato per ogni proposta di legge da parte della coalizione ITALIA GIUSTA.
Non si era raggiunto un vero risultato di parità, se uno dei contendenti partiva da zero e gli altri avevano limitato i danni.
Non si poteva mettere sullo stesso piano un risultato raggiunto con il più sfrenato populismo demagogico e vane promesse,  e dall’altra parte una, accusata, eccessiva sonnolenza della campagna elettorale.
Non si poteva infine,visto che non si era voluto, per eccessivo senso di responsabilità, dare il colpo del K.O. un anno prima, evitare ora di togliere alla destra l’ossigeno del potere, l’unico elemento coagulante e ragione d’essere di quel coacervo di interessi (con il dubbio che possano essere illegittimi oltre che riprovevoli).
Allontanare dalla gestione del potere e del sottopotere l‘attuale destra avrebbe contribuito a mutare geneticamente e a rinnovarsi il conservatorismo italiano e avrebbe probabilmente tolto una pesante ipoteca sull’Italia
Nello stesso tempo,e loro lo chiedevano, avrebbe consentito a M5S di fare quello che ora Letta chiede: scongelarsi. Anzi, avrebbe obbligato a scongelarsi. O più prosaicamente a sporcarsi le mani, mettere alla prova le teorie, verificare se i problemi complessi richiedono soluzioni semplici.
E avrebbe consentito al Centro Sinistra di
a)      Essere stimolato da una forza nuova , entusiasta, allo stato nascente, portatrice di istanze spesso condivisibili o meritevoli di discussione,  a  rinnovarsi veramente (immagino che tanti nuovi parlamentari  avrebbero trovato in modo sufficientemente rapido la strada per dialogare con i ministri M5S e la vecchia classe dirigente del PD si sarebbe trovata a doversi adeguare o scomparire)
b)      M5S, con la fiducia data dal I.G., che avrebbe potuto presiedere le Commissioni Parlamentari, avrebbe dovuto fare i conti con la mediazione ( compromesso di alto profilo) che ogni pratica di Governo è obbligata a fare – nelle democrazie
c)       Il ventre molle dell’Italia, la grande burocrazia, gli uffici dei ministeri che sono in grado (lo sanno e lo sanno fare) di bloccare qualsiasi ottima legge, avrebbero fiutato che i tempi erano cambiati (dopo aver cambiato loro i ministri tecnici) e come da consuetudine Guicciardinesca si sarebbero adeguati
Questa strada non è stata seguita. Si  è preferita la palude nebbiosa nella quale tutti se sentono furbi, e dove solo i caimani trovano il loro habitat
I M5S ( la devono essere sempre così supponenti e antipatici?)si sono sentiti sempre più i SUPERIORI, come dice Michele Serra, sempre con quell’indice puntato che verrebbe voglia di invitarli a tenere, qualche volta, quell’atteggiamento davanti allo specchio
Arriviamo alla elezione del Presidente della Repubblica.  Fatto salvo che non mi stancherò mail di esternare la mia stima e gratitudine a Giorgio Napolitano, a mio avviso un gigante in un teatro di nani, ritengo che non necessariamente e non sempre egli debba aver ragione e quindi, logicamente, credo che ogni sua scelta debba essere  valutata e discussa.
Sono stato favorevole alla elezione di Stefano Rodotà.  A mio avviso la persona dichiaratamente di sinistra e di valore faceva premio sulla protervia di Grillo (credo gli si ritorcerà contro) e sulla poco riuscite quirinarie (ma in quanti hanno scelto Marini?)-
E, non secondario, era un altro passo per rendere ininfluente la destra e il caimano.
Chiaramente (uno su quattro ha tradito) non saprei come avrebbe votato il PD. Questo ragionamento è difficile quando lo si prova con la mente libera da ambizioni personali. E’ la libertà di non contare nulla, anche meno di quell’uno uguale a uno che è diventato il mantra dei M5S-
Con l’arrivo della primavera è calata una nebbia stagnante. Le speranza di questo inverno si sono spente.
L’occasione d’oro della Sinistra, del Centro Sinistra, di contribuire  a smantellare la torre d’avorio nella quale si è chiusa la casta, di rimetter e in moto il Paese sciogliendo, anche con decisioni dure e contrastate, i mille lacciuoli nei quali l’Italia, fondata sulle corporazioni, sui nimby, sui doveri degli altri, sui diritti acquisiti, si blocca e attuando la Costituzione incompiuta, si è consumata prima di tentare di realizzarsi.
Un passo significativo, anche se non decisivo, poteva essere mettere in condizioni di non nuocere chi ha contribuito grandemente, più culturalmente che politicamente, affinchè noi ci dimenticassimo per la maggiore di cosa siano i doveri civici e il senso dello Stato.
E’ una condizione imprescindibile, prioritaria, necessaria.
Altrimenti tutto ciò che non ne tiene conto nasce minato nell’essenza, destinato al fallimento.
Al di là di umana simpatia e personale stima, il tentativo di Letta rientra nella casistica sopra espressa.
Non rimane che essere minoranza, oppositori anche se solitari e raminghi.

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