"la messa dell'uomo disarmato"
Venne il giorno della mietitura. Quell'anno mio padre, quasi a segno di una investitura, mi fece l'onore di riservarmi il primo colpo di falce. Poi prese il primo posto di battitore del ritmo, e io con due braccianti e Toni lo seguii. Non riuscivo a tenere la loro arcata mozzafiato, ma non perdevo nemmeno troppo terreno. Sudavo da colare; le braccia erano diventate di legno, ma resistevo. Mio padre, senza parere, mi guardava infilando lo sguardo, con un brusco movimento del capo, fra il suo braccio sinistro e l'ascella, e io provavo, accorgendomene, la gioia che la Parola aveva garantito al mietitore. Ce la feci, più per quegli sguardi che per le mie forze
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