lunedì 24 dicembre 2012

CRITERI PER LA SCELTA DELLA CANDIDATA/DEL CANDIDATO ALLE PRIMARIE PARLAMENTARI


Entra nel periodo caldo la campagna elettorale dei candidati alle primarie parlamentari dei partiti del centro sinistra.  Aspettavo questo da tempo e sono orgoglioso che almeno un paio dei movimenti politici nei quali cerco una risposta ai problemi italiani hanno organizzato queste primarie, con fatica, forse con limiti strutturali, in una data difficile (non per loro colpa), ma intanto a sinistra si è iniziato questo percorso. Complimenti. Si può solo migliorare.

Mi giungono autopromozioni o suggerimenti da parte di terzi non candidati per sostenere l’uno o l’altra ( e l’altra, visto le regole). Con riassunti della attività passata e presente.

Che vuol dire poco o nulla visto che non mi dice come qualitativamente sono stati assolti gli incarichi e mancando il tempo per fare una ricerca documentale.

Diamo per assodato che un po’ di fiducia ci vuole e per scontato che Fiorito o Renzo Bossi, e men che meno Nicole Minetti si candidano per il centro sinistra.

Allora sono tre le domande che pongo ai candidati e la cui risposta, se mai arriverà, sarà di discrimine per la scelta:

1-     Se eletto la/il rappresentante della circoscrizione che avrò scelta/o aprirà un canale di contatto con i propri elettori che identifico in una newsletter nella quale ci dirà cosa fa in parlamento, quali legge vota, come e perché, quali leggi propone?
2-     Se eletto la/il rappresentante della circoscrizione che avrò scelta/o aprirà un ufficio sul territorio nel quale assicurerà la presenza nei giorni di vacanza di convocazione parlamentare per essere punto certo di riferimento per amministratori locali, volontari nei partiti di riferimento, cittadini dell’area di riferimento e cittadini comuni?
3-     Se eletto la/il rappresentante della circoscrizione avrò scelta/o si impegna a organizzare assemblee pubbliche sul territorio nelle quali illustrare la sua attività parlamentare passata e discutere con i propri elettori (in senso più ampio possibile) anche le scelte future motivando i propri convincimenti (sia che voto con senso di squadra come chiede la coalizione, sia che esprima un voto libero in contrasto con il resto del gruppo parlamentare), in un dibatti che, preservando la libertà di scelta del parlamentare, possa creare una circolazione di idee e un concorso di conoscenza e partecipazione.

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