Entra nel periodo caldo la campagna elettorale dei candidati
alle primarie parlamentari dei partiti del centro sinistra. Aspettavo questo da tempo e sono orgoglioso
che almeno un paio dei movimenti politici nei quali cerco una risposta ai
problemi italiani hanno organizzato queste primarie, con fatica, forse con
limiti strutturali, in una data difficile (non per loro colpa), ma intanto a
sinistra si è iniziato questo percorso. Complimenti. Si può solo migliorare.
Mi giungono autopromozioni o suggerimenti da parte di terzi
non candidati per sostenere l’uno o l’altra ( e l’altra, visto le regole). Con
riassunti della attività passata e presente.
Che vuol dire poco o nulla visto che non mi dice come
qualitativamente sono stati assolti gli incarichi e mancando il tempo per fare
una ricerca documentale.
Diamo per assodato che un po’ di fiducia ci vuole e per scontato che Fiorito o Renzo Bossi, e men che meno Nicole Minetti si candidano per il centro sinistra.
Allora sono tre le domande che pongo ai candidati e la cui
risposta, se mai arriverà, sarà di discrimine per la scelta:
1- Se
eletto la/il rappresentante della circoscrizione che avrò scelta/o aprirà un
canale di contatto con i propri elettori che identifico in una newsletter nella
quale ci dirà cosa fa in parlamento, quali legge vota, come e perché, quali
leggi propone?
2- Se
eletto la/il rappresentante della circoscrizione che avrò scelta/o aprirà un
ufficio sul territorio nel quale assicurerà la presenza nei giorni di vacanza
di convocazione parlamentare per essere punto certo di riferimento per amministratori
locali, volontari nei partiti di riferimento, cittadini dell’area di
riferimento e cittadini comuni?
3- Se
eletto la/il rappresentante della circoscrizione avrò scelta/o si impegna a organizzare
assemblee pubbliche sul territorio nelle quali illustrare la sua attività
parlamentare passata e discutere con i propri elettori (in senso più ampio possibile)
anche le scelte future motivando i propri convincimenti (sia che voto con senso
di squadra come chiede la coalizione, sia che esprima un voto libero in
contrasto con il resto del gruppo parlamentare), in un dibatti che, preservando
la libertà di scelta del parlamentare, possa creare una circolazione di idee e
un concorso di conoscenza e partecipazione.
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