IL NOSTRO CORPO è UNA PAGINA BIANCA
(con una mia considerazione sul corpo delle donne)
Ho estratto a caso, dalla pigna (da una delle pigne) sulla quale accatasto i giornali da leggere quando sarà possibile, un numero di TUTTI LIBRI de la STAMPA del 2011 e ho trovato un articolo interessante di MARCO AIME sul Corpo Umano.
Il titolo è: IL NOSTRO CORPO è UNA PAGINA BIANCA.
Copio uno stralcio dell'articolo:
" Perché il corpo è come una pagina bianca su cui ogni comunità, ogni società, ogni cultura scrive, disegna, incide il proprio marchio. E' uno dei principali strumenti attraverso cui i gruppi umani esprimono il loro senso di appartenenza. La prova è che non esiste società umana che lasci il corpo così come madre natura ce lo fornisce: si tingono , si acconciano e si accorciano i capelli, ci si rado, o no, si pitturano visi e corpi, li si modella. Dalle pratiche tribali alla chirurgia estetica, sembra che gli esseri umani vogliano strappare il corpo dalla sua condizione originale, "naturale", per renderlo sempre più "culturale"
(...)
sembra che il corpo, fornitoci dalla natura, non soddisfi le esigenze degli individui, che quell'insieme di muscoli, nervi, ossa, tessuti sia troppo "naturale" per essere vissuto come umano.
(...)
Il corpo viene disegnato, inciso, scolpito, amputato, modellato. Quasi l'uomo volesse sancire con queste operazioni il suo distacco dalla natura, marcarne la differenza, per spostarlo sul terreno della cultura.
(...)
il corpo nella sua versione naturale appare pertanto come una pagina bianca, su cui poter scrivere; il corpo "culturale", elaborato, dipinto, segnato, diventa allora un testo, scritto in una lingua particolare, che la rispettiva cultura è in grado di decifrare."
E, annoto io, da sempre gli uomini "scrivono " sul corpo delle donne, e usano il corpo delle donne, per sancire, definire, limitare o espandere il loro potere.
Il corpo delle donne è l'alfa e l'omega della nostra vicenda umana.
Nessun commento:
Posta un commento