lunedì 29 giugno 2015

NON LE PICCOLE VIRTù MA LE GRANDI

NON LE  PICCOLE VIRTù MA LE GRANDI
Leggo sulla Domenica del Sole24Ore il Breviario che scrive Gianfranco Ravasi.

"per quanto riguarda l'educazione dei figli, penso che si debbano insegnar loro non le piccole virtù ma le grandi"
Era il 1962 quando Natalia Ginzburg pubblicava un saggio intitolato appunto Le piccole virtù. sarebbe un testo da rispolverare in questi tempi in cui ci si adatta sempre al minimo, a partire dalla scuola, correndo così il rischio di cadere nel vuoto e nel nulla. Persino nella filosofia si è  optato per il pensiero debole e l'etica si è fatta anch'essa esangue e minimale.
Ma che cosa sono le "grandi virtù"? ce lo spiega la stessa Ginzburg: " Non il risparmio, ma la generosità e l'indifferenza verso il denaro; non la prudenza, ma il coraggio e lo sprezzo del pericolo; non l'astuzia, ma la schiettezza e l'amore alla verità; non la diplomazia, ma l'amore per il prossimo e l'abnegazione; non il desiderio del successo, ma il desiderio di essere e di sapere".
Gesù in questo era stato estremista: " Siate perfetti, come perfetto è il Padre vostro celeste"(Matteo 6,48).

Due considerazioni. Per insegnare le Grandi Virtù occorrerebbe anche metterle in pratica, altrimenti si rischia di apparire oltre che seguaci di piccole meschinità anche incoerenti.
Seconda considerazione: su questa idea di "creare l'uomo nuovo" non ha fallito solo il Cristianesimo.


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