LA CROCE E IL POTERE. I CRISTIANI DA MARTIRI A PERSECUTORI
La istituzionalizzazione del pregiudizio contro gli ebrei
“L'antagonismo nei confronti dei giudei presente nei testi del nuovo testamento diventa, a partire dal II secolo, un elemento caratteristico della teologia, della pietà e della liturgia cristiana, sia in Oriente che in Occidente. D'altro canto, per i polemisti cristiani autori di vari trattai adversus Jedaeos, (Contro i giudei), si trattava prevalentemente di una polemica ideologica, su base esegetica, più che contro i giudei coevi, contro il giudaismo dell'antico patto e, soprattutto, contro i giudei responsabili della morte del messia: una polemica, di conseguenza, contro un
(…)
Con la svolta costantiniana e il formarsi dell'Impero cristiano, questo quadro ideologico e teologico conobbe un utilizzo nuovo e gravido di conseguenze. Accusare i giudei di deicidio poteva avere ora ricadute pericolose. Una avvisaglia del mutare del clima si ha già con Costantino. Infatti, i pronunciamenti statali del primo imperatore cristiano si rivelarono più profondamente ostili nei confronti del giudaismo di quelli dei suoi predecessori pagani. In una lettera rivolta a tutte le chiese subito dopo il concilio di Nicea il 19 giugno del 325 a un certo punto l'imperatore osserva, a proposito delle controversi sulla data della Pasqua che continuavano a caratterizzare certe comunità cristiane, alcune delle quali si ostinavano a rimanere legate al modo di comuto della festività tipo del giudaismo:
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