giovedì 16 ottobre 2014

APOLOGIA DELLA PITTURA - Philippe Daverio

Quando l'incipit di un libro è di questo tenore:
"A cosa serve la pittura? Ai commercianti d'arte serve innegabilmente a campare. Ai molti musei d'oggi serve ad avere materiali alle pareti in modo da giustificare il coffe-shop e il book-shop, quindi gli stipendi degli addetti. A tanti collezionisti serve a stimolare la vanità..."
non si può non essere incuriositi e invogliati nel proseguire.

Manca ovviamente il servizio che la pittura rende ai critici, ma considerato il lavoro di Daverio, non ce ne stupiamo.
Poi il libro: PHILIPPE DAVERIO "IL MUSEO IMMAGINATO. IL SECOLO LUNGO DELLA MODERNITA" inizia presentando, dalla copertina, dei quadri che ovviamente non conosco e che mi piacciono molto:
-Gustave Caillebotte : una strada parigina sotto la pioggia (Gigi Comotti, piacerà anche a te!)
-Giacomo Balla: la signora Pisani al balcone
e uno che ho visto a Berlino con Marco:
- Anton von Werner: truppe di un edificio requisito a Parigi
e quindi non resta che augurarsi: buona lettura.

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