Sulla “Domenica”
del Sole24ore (10 NOVEMBRE 2013 ho letto questo articolo di Alberto Martinelli,
stralcio della “lectio introduttiva” della Quinta Conferenza mondiale di
Science for Peace che ha per titolo DNA EUROPA. Al centro della conferenza il
rilancio del processo di costruzione di un’Europa federale, un grande progetto
politico e culturale che è oggi messo a rischio dalla crisi economica e dal
riemergere di movimenti nazional-populisti intolleranti ed autoritari.
I
punti che il prof. Martinelli ha esposto mi trovano d’accordo, e li rilancio.
Oserei dire che sono solo un punto di partenza. Ancor prima, o più, che
federale l’Europa deve architettarsi, per sopravvivere, come uno stato
unitario. L’integrazione deve essere spinta su tutti i settori della vita
sociale, implementando e migliorando il migliore tra i sistemi in vigore oggi
nei diversi stati. Manca poi un accenno alla lingua. Dobbiamo parlare una
stessa lingua ed è inutile fare gli schizzinosi: la lingua franca dell’Europa
oggi è l’inglese, e tale sia. Il bilinguismo deve essere protetto e mantenuto,
ma dobbiamo comunicare con facilità tutti assieme. La cosa più importante è che
però i popoli europei si identifichino come Europei, quindi Re e Regine devono
abdicare, il loro tempo è passato, i Presidenti della Repubblica dimettersi,
deve esistere un solo Presidente della Repubblica d’Europa, una sola bandiera.
Non abbiamo alternative. La Storia non è sentimentale e non si commuove.
ALBERTO MARTINELLI
VICE PRESIDENTE SCIENCE FOR PEACE
ARTICOLO “RILANCIARE IL FEDERALISMO EUROPEO”
8 PUNTI
1)
Il Presidente della Commissione diventa il capo del governo
europeo, scegli i propri ministri, tra cui il ministro del Esteri e il ministro
del Tesoro, e risponde alle due camere del Parlamento Europeo
2)
L’attuale Parlamento europeo si trasforma in Camera dei
Rappresentanti, eletti secondo criteri di proporzionalità da tutti i cittadini
europei in base a una stessa legge elettorale, con maggiori poteri legislativi
e di controllo
3)
L’attuale Consiglio dei Ministri si trasforma in Senato, formato
da rappresentanti degli stati membri secondo criteri di proporzionalità ponderata, il Presidente del Senato e il Vice-presidente
dell’Unione
4)
Il governo dell’Unione ha competenze esclusive nella politica
economica e nella politica estera
5)
Viene istituito l’esercito unico europeo che sostituisce gli
eserciti nazionali degli stati membri
6)
Gli Stati membri continuano ad avere la responsabilità delle
politiche sociali, rispettando standard minimi garantiti secondo la clausola
sociale orizzontale
7)
Viene costruito un bilancio autonomo dell’Unione con risorse
fiscali proprie (come la tassa sulel transazioni finanziarie e la carbon tax),
che sostituiranno in parte le entrate fiscali degli stati membri (non si
aggiungeranno ad esse)
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