martedì 12 novembre 2013

EUROPA_LA STORIA NON ATTENDE

Sulla “Domenica” del Sole24ore (10 NOVEMBRE 2013 ho letto questo articolo di Alberto Martinelli, stralcio della “lectio introduttiva” della Quinta Conferenza mondiale di Science for Peace che ha per titolo DNA EUROPA. Al centro della conferenza il rilancio del processo di costruzione di un’Europa federale, un grande progetto politico e culturale che è oggi messo a rischio dalla crisi economica e dal riemergere di movimenti nazional-populisti intolleranti ed autoritari.
I punti che il prof. Martinelli ha esposto mi trovano d’accordo, e li rilancio. Oserei dire che sono solo un punto di partenza. Ancor prima, o più, che federale l’Europa deve architettarsi, per sopravvivere, come uno stato unitario. L’integrazione deve essere spinta su tutti i settori della vita sociale, implementando e migliorando il migliore tra i sistemi in vigore oggi nei diversi stati. Manca poi un accenno alla lingua. Dobbiamo parlare una stessa lingua ed è inutile fare gli schizzinosi: la lingua franca dell’Europa oggi è l’inglese, e tale sia. Il bilinguismo deve essere protetto e mantenuto, ma dobbiamo comunicare con facilità tutti assieme. La cosa più importante è che però i popoli europei si identifichino come Europei, quindi Re e Regine devono abdicare, il loro tempo è passato, i Presidenti della Repubblica dimettersi, deve esistere un solo Presidente della Repubblica d’Europa, una sola bandiera. Non abbiamo alternative. La Storia non è sentimentale e non si commuove.

ALBERTO MARTINELLI
VICE PRESIDENTE SCIENCE FOR PEACE
ARTICOLO “RILANCIARE IL FEDERALISMO EUROPEO”
8 PUNTI
1)                 Il Presidente della Commissione diventa il capo del governo europeo, scegli i propri ministri, tra cui il ministro del Esteri e il ministro del Tesoro, e risponde alle due camere del Parlamento Europeo
2)                 L’attuale Parlamento europeo si trasforma in Camera dei Rappresentanti, eletti secondo criteri di proporzionalità da tutti i cittadini europei in base a una stessa legge elettorale, con maggiori poteri legislativi e di controllo
3)                 L’attuale Consiglio dei Ministri si trasforma in Senato, formato da rappresentanti degli stati membri secondo criteri di proporzionalità  ponderata, il Presidente del Senato e il Vice-presidente dell’Unione
4)                 Il governo dell’Unione ha competenze esclusive nella politica economica e nella politica estera
5)                 Viene istituito l’esercito unico europeo che sostituisce gli eserciti nazionali degli stati membri
6)                 Gli Stati membri continuano ad avere la responsabilità delle politiche sociali, rispettando standard minimi garantiti secondo la clausola sociale orizzontale
7)                 Viene costruito un bilancio autonomo dell’Unione con risorse fiscali proprie (come la tassa sulel transazioni finanziarie e la carbon tax), che sostituiranno in parte le entrate fiscali degli stati membri (non si aggiungeranno ad esse)

8)                 La Banca Centrale europea acquisisce tutti i poteri delle altre banche centrali

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