mercoledì 28 giugno 2017

MARIO MONTI: "SENZA LA UE GLI STATI SAREBBERO PREDA DELLE MULTINAZIONALI"

MARIO MONTI: "SENZA LA UE GLI STATI SAREBBERO PREDA DELLE MULTINAZIONALI"

Intervista rilasciata al Corriere della Sera, 28 Giugno 2017, in merito alla multa comminata da UE a Google per abuso di posizione dominante

domanda: Le istituzioni UE sembravano in crisi di legittimità di fronte all'opinione pubblica. Questa azione segnala che la Commissione riprende forza?
Mario Monti: Ci sono partiti che vorrebbero far uscire i rispettivi Paesi dalla UE, così come ci sono primi ministri che si riferiscono con disprezzo alla Commissione e ai suoi tecnocrati. Ho una domanda per loro: hanno mai pensato che senza la UE, senza la commissione, senza una "eurocrate" come la commissaria Verstager, i nostro piccoli Stati nazionali sarebbero facili bocconi per le grandi multinazionali, con grave danno dei nostri consumatori e delle nostre imprese?"

domenica 25 giugno 2017

MEGLIO TENERSI TRUMP (Vreeland ci spiega perché)

MEGLIO TENERSI TRUMP (Vreeland ci spiega perché)

Oggi il Corriere intervista Frederick Vreeland ( del quale fino a questa mattina ignoravo l'esistenza), che appare essere stato una di quelle persone che, nell'ombra, partecipano a tutti i momenti topici e hanno accesso alle stanze del potere con funzioni di informazione, consiglio e forse condizionamento - insomma uno che ha contato e conosce. Tra l'altro si assume l'onore di essere colui che ha suggerito a JFK la famosa frase "Ich bin ein berliner")
L'intervista è gustosissima, sarebbe da riportate interamente, ma qui mi interessa un accenno alla contemporaneità più immediata, due domande e due risposte:
L'intervistatrice è niente poco di meno che Milena Gabanelli

Domanda: (si parla dell'interesse di Trump per un'Europa disgregata). C'è la convinzione che (Trump) farà qualcosa per frammentarla
Risposta: Non lo so; l'unica cosa buona di Trump è che, al contrario di tutti i politici e di tutti noi che abbiamo lavorato per la politica, è capace di cambiare prospettiva in un secondo. Può fare cose completamente diverse da quelle promesse in campagna elettorale. Però, se riescono a fare l'impeachment, il giorno stesso diventerò presidente il suo vice, Mike Pence, che è molto peggio! Lui è un uomo di estrema destra e resterà fedele alle posizioni di estrema destra.
Domanda: Quindi dobbiamo augurarci che Trump resista?
Risposta: La risposta è sì, perchè sappiamo già che Trump perderà le elezioni intermedie, quindi ci sarà un Parlamento per metà democratico e per metà di estrema destra, dunque un Senato bloccato fino alle prossime elezioni. Poi verrà sicuramente eletto un democratico.

domenica 18 giugno 2017

10 CALORIE ENERGIA FOSSILE PER OTTENERE 1 CALORIA CIBO

10 CALORIE ENERGIA FOSSILE PER OTTENERE 1 CALORIA CIBO
Facendo una ricerca con la parola "resilienza" nella RBBG, ho trovato questo libro: CR(EAT)ING CITY di Emauele Sommariva, dell'Università di Genova.
Nelle prime pagine, ancora introduttive, trovo questo paragrafo che, ammetto, devo prendere apoditticamente, perchè non ho le competenze per sapere se è esatto, preciso, impreciso o (detta all'americana) un fatto alternativo.
E' sufficientemente critico verso questo modello di sviluppo da rendermelo simpatico  (secondo il ben noto adagio che cerchiamole informazioni che certificano le nostre convinzioni, non quelle che le mettono in dubbio).
Io lo trascrivo.
"Nel Millenium Development Goals Report (2012)secondo i regimi di produzione attualmente vigenti sono necessarie fino a 10 calorie di energia fossile per ottenere una singola caloria di cibo consegnato al consumatore. Tutto ciò significa che il sistema alimentare globale consuma dieci volte più energia di quanta ne produca in forma di cibo. soprattutto negli allevamenti intensivi di bestiame, settore in cui si registrano i maggiori sprechi. In altri termini, i vari mangimi impiegati per ottenere una porzione di carne corrispondono alla quantità equivalente di cereali oppure di legumi sufficienti per nutrire dalle 9 alle 10 persone. se tutta l'umanità volesse consumare la stessa quantità di carne pro-capite degli Stati Uniti o dell'europa, occorrerebbe avere a disposizione una superficie doppia o anche tripla rispetto a quella del pianeta, da adibire a pascolo e a coltivazione cerealicole, con un impatto ecologico sul nostro clima, ben peggiore di quello dell'intero sistema dei trasporti globali.
Jeremy Rifkin nel libro Ecocidio, Ascesa e caduta della cultura della carne, sottolinea come al filiera di lavorazione della carne, sia responsabile della produzione complessiva di più del 9% dell'anidride carbonica, del 60% dell'ossido di azoto e del 37% del metano rilasciati in tutta l'atmosfera terrestre,"
beh, io in Cina mi sono portato avanti testando, con soddisfazione, l'alimentazione a base di insetti.

venerdì 2 giugno 2017

COSCIENTI DEI PROPRI DOVERI

Leggo dal BREVIARIO di Gianfranco Ravasi (Domenica del Sole 24 Ore del 28 Maggio) dedicato al centenario della nascita di J.F.Kennedy

" Prima di accampare i pur giusti diritti, i cittadini devono essere coscienti dei loro doveri. La consapevolezza dell'etica sociale, se diffusa a livello popolare, alla fine esprime politici migliori. Inoltre, dev'essere viva la coscienza dell'universalità, per cui tutti sono necessari agli altri e non esiste il primato di una nazione sull'altra. E la meta finale verso cui procedere è una sola, la libertà e la dignità di ogni uomo e donna"

giovedì 1 giugno 2017

2 GIUGNO. FESTA DELLA REPUBBLICA


 2 GIUGNO. FESTA DELLA REPUBBLICA


Non vedremo, probabilmente, festosi cortesi di sovranisti omaggianti la Festa della Repubblica oggi 2 giugno per le strade e nelle piazze d'Italia. In contraddizione con la narrazione mainstream che mediaticamente romba da ogni canto. Del resto, molti dei loro archetipi avevano sì fatto la scelta repubblicana, ma prima del 2 giugno e non per la Repubblica nata dalla Resistenza antifascista e fondata sui valori di libertà, democrazia e tolleranza che, ora, si vorrebbero imporre a giorni (e persone) alterni.


E' vero, questa Festa della Repubblica passa un po' in sordina (nell'Italia laica paradossalmente si prediligono le feste consumistiche/religiose - non tutte, in verità, dipende; per alcune, per cercare di farti sentire sgradito, ti controllano anche se hai parcheggiato in divieto di sosta). Un po' i primi calori dell'estate incipiente ci invogliano alla distrazione e al meritato riposo (d'altronde anche nei patriottici USA la "festa dei reduci" è diventata la festa dei barbecue- si lamentano oltreoceano), un po' noi tutti assimiliamo la Repubblica e le Istituzioni a coloro che le occupano pro-tempore (un pro-tempore che con diversi artifici si prolunga un po' tanto, non trovate?) E ci sentiamo un po' ingannati, un po' disillusi, forse anche un po' ostili a volte.


Per quanto possiamo essere giustificati ( o provocati, fate voi) in realtà sbagliamo. Le Istituzioni Democratiche, la Repubblica sono la nostra forza, siamo noi, NOI SIAMO LA REPUBBLICA ITALIANA, anche se ci sentiamo un po' usurpati, un po' "vilipesi" da élite poco lungimiranti che appaiono voler "occupare" le Istituzioni, neanche fossero un circolo anarchico, e più interessati a produrre leggi che perpetuino questo stato poco florido della Democrazia Sostanziale (della famosa Attuazione della Costituzione, il mantra che spesso si usa a sproposito) piuttosto che a governare; anche se siamo delusi dobbiamo acquisire coscienza e consapevolezza che la nostra storia corre nel solco di questa Repubblica Italiana (e speriamo sempre più nel solco di questa altra sofferente che è l'Europa), nostra Patria.


I nostri padri e i nostri nonni hanno saputo scegliere di cacciare una monarchia codarda e imbelle, e guardando la loro progenie lo hanno fatto con una certa lungimiranza; forse le generazioni successive hanno smorzato le aspettative e sporcato il sogno. E' ora che le generazioni di fine secolo XX e i millennials si attrezzino per prendere il testimone dalle esauste mani delle precedenti generazioni e governino con mano sapiente e preparata il timone di questa malandata ma gloriosa e visionaria caravella. Anche ricordando ( e curiosi studiando per conoscere, personalmente o assieme tra amici, senza la necessità di pletoriche manifestazioni) quale è il significato e l'occasione di questa Festa.


Viva la Repubblica Italiana, viva la Costituzione, viva l'Europa.

domenica 28 maggio 2017

PASSAGGIO IN TRAM CON STILE GIAPPONESE di V. Lamarque

PASSAGGIO IN TRAM CON STILE GIAPPONESE. di Vivian Lamarque. Corriere della Sera di domenica 28 maggio

Chiedo scusa e spero non me ne vorrà se ignoro il monito "riproduzione riservata" e condivido per intero il suo breve intervento,Vivian Lamarque,  apparso sul Corriere di oggi. E' che ancora da distanza di anni, quando sento parlare di Giappone non riesco a rimanere indifferente, sento ancora un potente moto di nostalgica ammirazione. Il racconto di oggi poi, così rappresentativo dell'idea (e della realtà ) che abbiamo dei giapponesi mi spinge a condividerlo.

"Il tram è un teatrino itinerante, basta ogni tanto riuscire a staccare gli occhi da quello schiavista di un cellulare (quando si distrae un attimo). Sul 19, giorni fa, è salita una coppia giapponese.
Avevano inserito male il biglietto da vidimare e, ricevuto aiuto da un passeggero, lo hanno ringraziato una decina di volte, con una decina di sorrisi, mentre quello ne faceva soddisfatto buona scorta per le molte giornate di magra. I due si sedevano poi nel tram semi-deserto, aprivano una guida della città e la commentavano insieme a bassa anzi bisbigliata voce.
A un tratto, soprassalto, hanno avvistato un cartello: erano seduti in due posti riservati agli anziani. Rossore, vergogna, immediato cambio di posto sul tram semi-deserto. E una buona decina di scusi scusi a noi quattro gatti di passeggeri inebetiti, increduli, esterrefatti".

lunedì 22 maggio 2017

IN REALTA', C'E' UN'ITALIA ...

Carlo Carboni
La società Cinica
Le classi dirigenti italiane nell'epoca dell'antipolitica

dall'introduzione:
LA PORTA STRETTA
(...)
In realtà, c'è un'Italia in cui alberga l'individualismo amorale, secondo il quale lo spazio pubblico è visto in funzione di un riconoscimento o di un vantaggio individuale: è l'Italia in cerca di scorciatoie, che rifà il verso ai "furbetti del quartierino, che cerca di emergere a qualsiasi costo e possibilmente in un solo colpo. L'Italia che si copre nelle protezioni clientelari e quella che narcotizza le sue aspettative nei comodi automatismi garantiti o tenta di fuggire la mediocrità nei consumi rateizzati. L'Italia che non rispetta le regole, approfittando delle lungaggini bizantine della nostra giustizia e l'Italia degli ultras, dell'evasione fiscale diffusa. Pezzi d'Italia deserti di merito, presi nei vortici dei valori delle tv commerciali. e poi, purtroppo, c'è anche l'Italia del grande degrado che con cementificazioni abusive sfigura per sempre la natura che la ospita, l?italia che vede crescere la violenza contro le donne e la famiglia, l'Italia che alimenta organizzazioni criminose e mafiose anti-Stato. E' quindi inevitabile aprire gli occhi criticamente sul lato indolente, cinico e persino torbido e illegale del nostro tessuto sociale, mettendo a nudo i suoi aspetti avariati esattamente come è accaduto nel rete dibattito sulle nostre élites e, in particolare , sulla classe politica, criticata come una casta.
Inevitabile l'amara condivisione dei vizi e delle carenze delle nostre élites con quelli della nostra società, appunto "complice". autoreferenziali le prime, corporativa, localistica ed essenzialmente individualistica la seconda, entrambe provinciali, invecchiate, maschiliste, centronordiste e d'accordo con merito e mobilità solo a parole.
(...)
Tuttavia, c'è anche un'Italia che preme per il cambiamento...