
Sul quotidiano La Stampa di domenica 22 giugno 2025 di Andrea Malaguti titolo sonnambuli d'Europa in cammino verso il caos. Ecco alcuni stralci. Ci muoviamo ancora come i nostri bisnonni, banalmente perché, spinti da un preistorico e barbaro senso di stupida appartenenza ad una sacra e tutta nostra zolla di terra, non abbiamo mai superato il problema dei nazionalismi... L'elastico della nostra stupidità ci sta riportando indietro. Siamo tornati alle piccole patrie. Al rifiuto di considerare il dolore collettivo. All'anestesia dell'umanità. ... oggi identiche stragi quotidiane su una popolazione in fila per il pane a Gaza suscitano al massimo un sospiro infastidito e qualche ammirevole, ma piuttosto fragile, manifestazione di piazza, di ghandismo continentale che prescinde dalle lezioni del passato. Sylvie Goulard dice che l'assenza di una politica estera e di una difesa comune in Europa sono il paradosso di una frustrazione auto inflitta. Ci si aspetta dell'Unione un'azione che gli Stati membri non hanno voluto rendere possibile. ... Per noi europei il punto non è prepararsi alla guerra, ma avere la forza per non farla. Con un esercito unico. Con l'Unione fiscale bancaria. Con la riscoperta dei valori condivisi. ... Il governatore della Banca Centrale di Francia dice per mol tempo abbiamo visto l'Europa come un modello sociale: con servizi pubblici forti, protezione sociale, meno disuguaglianze. E lo è ancora. Non lo si dia per scontato e non lo si sottovaluti. ... Gli Stati Uniti sono stati a lungo visti come la terra della Libertà. Ma oggi, mi spiace dirlo, è l'Europa che incarna davvero questa aspirazione. Dunque proteggiamola assieme.
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