sabato 5 novembre 2011

I CAMBIAMENTI VERI POSSONO INIZIARE DALLE PICCOLE COSE

NON CREDO POSSIAMO INDIGNARCI SOLO PER COLPA DEI POLITICI E DEL PREMIER, OCCORRE INCOMINCIARE AD INDIGNARSI (E A FARE IN MODO DI MODIFICARE LE CATTIVE ABITUDINI) ANCHE DALLE PICCOLE E FALSAMENTE SCONTATE COSE. Leggo questa bellissima lettera sulle pagine milanesi del Corriere di Veneredì 4 novembre " Le televisioni hanno fatto vedere i calciatori che a bordo dei loro esagerati suv escono dall'ospedale dopo aver fatto visita a Cassano. Provate voi ad entrare al Policlinico di Milano con la vostra piccola Cinquecento per accompagnare la vecchia zia a fare degli esami, se ci riuscite?"

giovedì 27 ottobre 2011

UNA BELLA PUBBLICITA'

Mi piace molto questa pubblicità della Volkswagen. Si vanta una proprietà manifatturiera del prodotto, non si collega il brand a situazioni psicologiche, emozionali, erotiche... non si propone una vita diversa grazie al prodotto, non si racconta che si salva il mondo o perlomeno lo si rende più pulito. Non ci sono giovani deficienti che ridono per nulla, attempati finti giovani, o pseudo manager che probabilmente provocano il fallimento delle loro imprese. Non si racconta altro. Si racconta che un'auto è prodotta bene, con perizia e con scelta di materiali di primordine. Si pubblicizza il prodotto pensato da teste di uomini, fatto con mani di uomini, realizzato grazie a imprenditori che hanno investito nella ricerca e nel prodotto. Non dico che questa pubblicità sia la verità, dico che parlando di auto... banalmente parla di auto, di come le auto sono fatte. Non so dire bene perchè, ma in un ambiente reso mefitico dall'immagine, dall'apparire, dal brand, dal volatile che brucia cervelli e risorse, mi è sembrata, culturalmente, una boccata d'ossigeno.

sabato 22 ottobre 2011

IL CONTIBUTO DEL PRIMO CHE PASSA (LA PARTECIPAZIONE)

LUIGI EINAUDI: "IL BUONGOVERNO" IL CONTRIBUTO DEL PRIMO CHE PASSA La vera ragion d'essere dei parlamenti sta nella discussione, non segreta ma pubblica. Ed ancor più a fondo, il valore dei parlamenti sta nella possibilità che, in una pubblica discussione, vengano a galla gli argomenti pro e contro ad una tesi del primo che passa, dell'uomo ignoto, di colui che non conta nulla nella vita pubblica, che non è né consigliere comunale, né deputato, né senatore, né ministro, che non è nulla; che forse non sa nulla fuor di una certa cosa. Una cosa sola. La cosa che egli ha vissuto, che ha sentito, per cui ha sofferto, ha perso, ha guadagnato.

giovedì 20 ottobre 2011

SUPERAMENTO DELLE DISCRIMINAZIONI

DA N° 937 DI "INTERNAZIONALE" D'ora in poi le donne australiane potranno far parte delle unità di guerra impegnate in prima linea nei combattimenti, scrive THE AGE. Il 26 settembre, infatti, il governo di Canberra ha approvato una misura che apre alle donne il 93% degli incarichi nell'esercito. Le soldatesse restano escluse da compiti pericolosi come il posizionamento di mine sott'acqua, ma il ministro della difesa Stephen Smith ha promesso che nel giro di cinque anni " tutte le forme di discriminazione saranno superate", definendo la nuova misura "un grande cambiamento culturale". L'Australia è il quarto paese dopo il Canada, la Nuova Zelanda e la Danimarca a rimuovere le restrizioni per le donne nell'esercito. Israele mantiene ancora la limitazione alle posizioni di fanteria leggera "per ragioni biomeccaniche"

domenica 25 settembre 2011

IO SONO IL SIGNORE DEL MIO DESTINO

Dal profondo della notte che mi avvolge buia come il pozzo più profondo che va da un polo all’altro, ringrazio gli dei chiunque essi siano per l'indomabile anima mia. Nella feroce morsa delle circostanze non mi sono tirato indietro né ho gridato per l’angoscia. Sotto i colpi d’ascia della sorte il mio capo è sanguinante, ma indomito. Oltre questo luogo di collera e lacrime incombe solo l’orrore delle ombre eppure la minaccia degli anni mi trova, e mi troverà, senza paura. Non importa quanto sia stretta la porta, quanto piena di castighi la vita. Io Sono il signore del mio destino: Io Sono il capitano della mia anima. Invictus di William Ernest Henley

Di fronte a questa situazione di cui non riesco a vedere uno sbocco positivo

Di fronte a questa situazione di cui non riesco a vedere uno sbocco positivo il mio animo è dominato dal senso della disfatta. Disfatta della serietà, del senso di responsabilità, della correttezza, della coerenza e della competenza, del rigore morale e intellettuale, della politica intesa come azione rivolta al soddisfacimento dell’interesse collettivo. Non so se sia meglio parlare di disfatta o di disfacimento. La disfatta presuppone un nemico che incalza e alla fine è vittorioso. Ma dove è il nemico? Il nemico è dentro di noi. Disfacimento invece indica una lenta inesorabile decadenza delle nostre istituzioni per insipienza, superficialità, disonestà degli uomini che se ne servono. Disfatta o disfacimento, mi pare di assistere, ormai vecchio, sfiduciato, spenta ormai ogni volontà di combattere, al fallimento di una classe politica, e non solo di quella di governo Questo testo è tratto da un articolo apparso su Tutto Libri de la Stampa che riprende un articolo del 1991 scritto da Bobbio e fino ad ora inedito. A parte la lungimiranza di un pensatore libero fa pensare come tutto sommato il triste paesaggio politico e umano cui assistiamo oggi non è nulla di nuovo e che i frutti di oggi vengonoda semi piantati tempo fa Continua Bobbio in conclusione del'articolo che suggerisco di cercare e leggere completamente- ci sarà un libro intitolato "Della stessa leva" edito da Aragno La gestazione della seconda repubblica, se dovrà nascere, sarà lunga. Forse non avrò neppur il tempo di vederne la fine. Ma poiché, se nascerà, nascerà con gli stessi uomini che non solo sono falliti ma sono inconsapevoli del loro fallimento, non potrà nascere che male, malissimo, come male e malissimo è finita la prima

giovedì 25 agosto 2011

E' ORA DI RITIRARE LE DELEGHE

GRAMELLINI OGGI SUL "BUONGIORNO" DELLA STAMPA

Mentre noi con la bava alla bocca ci dividiamo fra destra e sinistra, Inter e Milan, i nostri avatar vanno a cena insieme, badando ai loro interessi comuni. Il rimedio? Una cura choc: stadi vuoti, urne vuote. E’ ora di ritirare le deleghe e di diventare tifosi di noi stessi.

aggiungo: tv spente sui talk show, sulle trasmissioni sportive e sugli abbonamenti sky e premium

E' ORA DI RITIRARE LE DELEGHE
E' ORA DI PENSARCI BENE