tratto dal libro di HENRIK SVENSEN "STORIA DEI DISASTRI NATURALI"
seconda parte di quattro
Nel corso
dell'anno le condizioni peggiorarono drasticamente: la scarsità di
cibo si diffuse da Madras nel nord-ovest a Bombay. Migliaia di
persone iniziarono ad ammassarsi intorno alle città, ma furono
bloccate e si impedì loro di entrare. La gente moriva fuori dai
granai. Si sarebbe potuto evitare di arrivare a una simile situazione
se il rappresentante dell'Impero britannico in India, lord Lytton,
non si fosse rifiutato di interferire nel libero mercato che
controllava il prezzo del grano. Continuò a vivere circondato dal
lusso a Delhi e iniziò a preparare il ricevimento più costoso e più
grande del mondo in occasione della proclamazione a imperatrice
dell'India della regine d'Inghilterra. Quasi 68.000 invitati poterono
gustare deliziosi piatti per un'intera settimana, mentre nel sud del
paese 100.000 persone morivano di fame. Lytton viene ricordato in
India come il “Nerone britannico”. Durante il 1877 le sofferenze
dei poveri aumentarono. Gli inglesi rifiutavano ancora di intervenire
sul prezzo del grano e, addirittura, le esportazioni verso
l'Inghilterra raddoppiarono rispetto al 1876. In alcune parti del
paese scoppiarono delle rivolte e ci furono molte disperate proteste
contro i prezzi alti. I vecchi raccolti degli anni precedenti il 1876
erano stati esportati, inoltre l'agricoltura in alcune parti
dell'India si era concentrata sulla coltivazione del cotone invece
che su quella del grano. Nella provincia del Deccan la gente cominciò
ad avvertire le conseguenze del mercato globale. In alcune zone la
gente era così disperata che iniziò a vendere i propri figli anche
per poco cibo in cambio. Ci furono anche molti casi di cannibalismo.
L'estate del 1877
fu molto torrida e i raccolti di riso di Burma e del Bengala furono
ottimi, ma il riso venne esportato, sebbene l'India avesse ora,
ufficialmente, 36 milioni di persone che soffrivano la fame.
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