Nel 1986 l'UNITA', quando era ancora il giornale del PCI, editò un libretto di raccolta di corsivi del mitico FORTEBRACCIO.
Per chi non lo conoscesse o lo avesse scordato, un approfondimento è consigliato. Nella mia cronologia dei corsivisti massimi è l'antenato di Michele Serra, del quale il secondo è il degno successore del primo.
Ho ritrovato il libro nell'operazione di archiviazione dei miei libri, e aprendolo ho ritrovato un brano della intervista (che introduce il libro) che mi era rimasto in mente come una piccola lezione di stile.
"domanda: dicono che sei un uomo molto galante. è vero?
Fortebraccio: Se "galante" si dice di chi sa trattare con grazia e con leggiadria (così insegna il dizionario) ho sempre cercato -non so poi quanto ci sono riuscito - di essere galante. Ma cicisbeo e vagheggino (sinonimi spregiativi di galante) non sono stato mai. Da giovane mi piacevano le belle donne, più tardi e ancora oggi mi piacciono le donne belle: credo di poter dire che sono invecchiato bene. Quanto al femminismo, lo considero una delle grandi rivoluzioni umane prodottesi nei secoli: quella cristiana, quella francese, quella d'ottobre e, appunto, quella femminista. Peccato che il femminismo accolga in sé anche certe (non tutte, naturalmente) femministe cattivissime, le quali respingono sdegnate ogni galanteria e ogni riguardo riservati alle creature del loro sesso. (quì si notano tutti i 30 anni di distanza -nota mia ) Ma perchè? Io riconosco che le vostre rivendicazioni sociali, civili e politiche sono sacrosante, care compagne e amiche, ma consentite che io vi faccia passare per prime, che paghi io al ristorante, che vi dia la destra e via cerimoniando. Lasciatemi insomma vivere gentile con le donne e (il più tardi possibile) morire gentile"
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