Non avevo, e continuo a non avere, intenzione di intervenire sulla vicenda Berlusconi perchè:
- se tre gradi di giudizio hanno definito che ha frodato il fisco, chi sono io per non credere che sia vero?
- il mio giudizio sull'uomo e sulla triste e grottesca epoca della storia italiana recente non si è formata questa settimana
- io continuo a sostenere l'idea di un governo monocolore M5s con l'appoggio esterno del PD e di SEL.
Detto questo, ho casualmente sentito il TG7 condotto da una pessima Tortora questa sera. Intervistati Mara Carfagna e Pippo Civati
Interviene Carfagna ed esprime il suo parere (compresa l'enormità che una parte della magistratura sia BRACCIO ARMATO (!) di una certa sinistra - il fatto che la giornalista non l'abbia bloccata chiedendole se si rendesse conto della gravità estrema di questa affermazione indica fino a che punto siamo assuefatti in Italia a un linguaggio ormai senza freni); replica Civati chiedendo se intendesse riforma della giustizia o riforma della sentenza e che tutti i cittadini devono essere uguali di fronte alla legge. Controreplica di Carfagna che dice che Civati ha più o meno la sua età e parla come un dirigente del vecchio partito comunista (che forse la signora non ha neanche di sfioro conosciuto).
Mi ha colpito questa affermazione. Penso che se Civati avesse detto "le rose son rosse, le viole blu, lo zucchero è dolce e così sei tu" la signora avrebbe detto le stesse cose. Era palesemente una lezione mandata (bene ) a memoria su suggerimento dei suoi spin doctors, uno stile di attacco che era evidentemente costruito ad arte.
Infatti Civati si è stupito (tra l'altro è un complimento per i dirigenti del vecchio PCI accusarli di sostenere che tutti sono uguali davanti alla legge). Poi Tortora ha perso di mano il dibattito e Civati è stato oscurato.
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