Salvatore Settis
Paesaggio Costituzione cemento
“Non sempre i prezzi riflettono i valori reali: succede anzi
spesso che le decisioni sugli investimenti (di individui, ma anche di banche o
imprese) vengano orientate più dalle nostre aspettative che da verificabili
valori di mercato. Si viene così ad innescare – ed è quello che è accaduto al
mercato immobiliare prima negli USA e poi in tutto il mondo – una sorta di
circolo vizioso, che Soros chiama reflexivity: le decisioni sul’impiego del
proprio denaro si basano”non sulla situazione reale, bensì sulle proprie
percezioni o interpretazioni di quella situazione”. Compriamo non quello che
vale per quello che veramente vale, bensì quello che riteniamo abbia valore, e
lo paghiamo secondo le nostre aspettative, anche quando esse sono infondate. Ma
queste decisioni non sono neutre. Al contrario, esse contribuiscono a dare l’apparenza
della verità alle aspettative che le hanno ispirate; accrescono e “gonfiano”
quelle aspettative, innescando comportamenti simili da parte di altri
investitori. E’ quello che Soros chiama la manipolative function, che impatta
sui dati economici fondamentali, alterandoli e modificando la percezione
generale del mercato (cognitive function). Si generano in tal modo nuove
aspettative infondate, che orientano nuovi investimenti, e così via. Un
importante corollario è che, per chi intende influenzare i comportamenti degli
investitori, generare e alimentare aspettative (per esempio mediante
pubblicità, informazioni distorte, calcolati silenzi) è più importante che
generare valore”
Ho pensato: se questo si potesse
solo immaginare di traslarlo nel processo elettorale e al posto di soldi si
parlasse di voti, che pericoloso vulnus sarebbe per la democrazia.
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