Oggi siamo stati a Milano a Book City.
Tra le altre iniziative abbiamo partecipato a quella tenuta in Sinagoga Centrale a Milano.
Come in Sinagoga, mentre Israele sta bombardando Gaza?
Sì, proprio in Sinagoga, e ho messo la Kippah.
Non sono Oriano, sicuramente sono "fallace", ma ho le mie convinzioni.
Quando gli eserciti di chi dice "in God we trust", e di chi dice "God save the queen" ( tra gli altri) -e chiaramente, anche se non esclusivamente, si riferiscono al Dio cristiano- hanno invaso l'IRAQ costruendo false motivazioni per giustificarsi e provocando più di un milione di morti iracheni, non per questo ho disprezzato i Cristiani;
come non disprezzo i Musulmani per le fazioni che hanno dichiarato guerra all'Occidente e ai valori propri delle nazioni occidentali;
così non disprezzo gli Ebrei a seguito della mia condanna di Israele, non tanto per la feroce reazione ai missili di quei criminali di Hamas (per me quelli disprezzano il loro popolo sottoponendolo coscientemente alla punizione collettiva che Israele infligge), quanto per la politica di oppressione continua che ha sicuramente anche motivazioni economiche e razziste.
Anche se le pietre angolari del mio pensiero sono i diritti universali e inalienabili delle donne e degli uomini, i diritti dei bambini, il principio democratico una testa un voto, e la laicità delle istituzioni pubbliche, guardo con simpatia le religioni a cui molti uomini si richiamano per giustificare lo sconosciuto o l'incomprensibile, e valuto sulla base dei principi predetti le tradizioni dei popoli, senza sconti.
Per questo oggi mentre condanno Israele per la sua politica oppressiva verso i palestinesi, sono andato in Sinagoga. Come idealmente andrei in Moschea pur sperando in una Palestina libera, laica e democratica che si liberi di Hamas.
Nessun commento:
Posta un commento