SIAMO TUTTI CRISTIANI.
Mi ha colpito il post di Marcello Saponaro che oggi su FB ha
pubblica una notizia che fa sperare. Una giornalista musulmana irachena, Dalia Al Aqidi ha condotto una trasmissione, non so quale,
sembra sulla tv Irachena portando con evidenza una croce al collo per
manifestare la sua contrarietà a quanto sta accadendo nei territori occupati
dall’ISIL e la sua solidarietà ai cristiani perseguitati costretti a fuggire o
a pagare una tassa di sopravvivenza.
Penso sia un gesto importante, come importanti sono le sue,
purtroppo non consuete e non frequenti, parole:
Poi ha rivolto le sue
parole a “chi accusa gli altri d’infedeltà”: “siete voi i non credenti, gli
apostati, i politeisti, voi tagliatori di teste. Io sono un semplice essere
umano che difende i diritti dei figli del proprio Paese a prescindere dalla
loro identità”.
“La nostra è una religione della tolleranza – ha concluso la giornalista musulmana –, ed è il fascismo islamista politico ad aver indotto i musulmani moderati come me a vergognarsi della loro religione. La paura ha portato tanti al silenzio, ma io non starò zitta di fronte a questa ingiustizia”.
“La nostra è una religione della tolleranza – ha concluso la giornalista musulmana –, ed è il fascismo islamista politico ad aver indotto i musulmani moderati come me a vergognarsi della loro religione. La paura ha portato tanti al silenzio, ma io non starò zitta di fronte a questa ingiustizia”.
Io spero che questa notizia non sia un fake, del resto
Marcello Saponaro mi sembra persona seria e attendibile. Ma anche se lo fosse,
non cambia il senso profondo dell’urgenza di una presa di posizione urgenze e
necessaria.
Ogni effetto ha la sua causa. I Cristiani dell’IRAQ devono
sicuramente ringraziare per la loro odissea anche il Presidente degli Stati
Uniti che iniziava le riunioni di governo pregando lo stesso Dio o il premier
britannico che si è opportunamente convertito al cattolicesimo quando ciò non
lo avrebbe più danneggiato politicamente. Ma oltre alle cause di sono anche le
scelte delle persone, le visioni fascistiche delle religioni come oppressione.
Oggi io, ateo, comunista, laico,
libertino e illuminista non posso non dire SONO ANCH’IO CRISTIANO manifestando
la mia (inutile) solidarietà ai Cristiani di Mosul e a tutti i cristiani
perseguitati nel mondo. Non c’è una classifica da fare in questi
mesi da tregenda (con guerre più o meno telegeniche e meno dimenticate di altre-
non voglio qui ora iniziare una discussione che sarebbe lunghissima).
Occorre però avere la forza, nella nostra debolezza di
singoli cittadini, di non dimenticare nessun oppresso, di non smettere di
denunciare nessuna oppressione, di saper distinguere con oculatezza e
razionalità, non ideologicamente, e di non chetare neppure una flebile voce.
Ho letto
belle parole scritte in questa città di Trezzo in occasione di un bel momento
ecumenico. Mi piacerebbe sentire il seguito concreto di quelle belle parole con
una ferma e decisa presa di posizione, parole come quelle delle giornalista Dalia
Al Aqidi, pronunciate a voce alta, ferma e rappresentativa.
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