Forme statuali democratiche con tutti i limiti che Manlio Graziano ci enumera nel suo saggio GEOPOLITICA DELLA DEMOCRAZIA, dal quale estraggo qualche passaggio (Manlio Graziano insegna geopolitica delle religioni a Parigi)
La tesi di DARON ACEMOGLU e JAMES ROBINSON è che la democratizzazione è lo slittamento del potere da una Elite privilegiata alla massa dei cittadini, movimento che si innesca quando il rischio di scioperi manifestazioni, tumulti e al limite una rivoluzione rende, per l' Elite dominante, più costoso difendere i propri privilegi che rinunciare. La democrazia sarebbe dunque, in breve, la via meno costosa (economicamente e politicamente) per ridurre la conflittualità sociale. Nela vita reale, però, lo shift of power dalla forma autoritaria alla forma democratica non è il passaggio del potere dall'Elite ai cittadini, ma il modo attraverso il quale l'Elite riesci a conservare il proprio potere (o quantomeno la maggior parte dei propri privilegi) con altri mezzi. Il passaggio da forme politiche autoritarie a forme democratiche non ha mai messo in questione la natura sociale del sistema. Secondo DARON ACEMOGLU e JAMES ROBINSON, la democrazia nascerebbe dal conflitto. Il conflitto però non è tra quelli cittadini, ma tra i diversi settori dell'Elite, la quale non è mai omogenea e tanto meno monolitica, ma composta di interessi diversi e appunto conflittuali.
(…)
Ad ogni latitudine, la difficoltà a contemperare gli interessi a breve termine degli elettori in quelli a lungo termine del paese costituisce la principale aporia cui sono confrontati i rappresentanti del popolo. Molto spesso queste difficoltà è aggirata anteponendo gli interessi e spesso le vie dell'elettorato agli interessi strategici del paese (nella foto speso si possa leggere il completamento di questo paragrafo e l'inizio del successivo da cui ho tratto la breve citazione sotto riportata)
(...)
Il doppio linguaggio, come si dice eufemisticamente, è un elemento quasi strutturale della prassi politica; per una bizzarra convenzione esso è noto a tutti, e perfino accettato, ma a condizione di non essere mai ammesso dai diretti interessati.
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