ANGELO BOLAFFI. CUORE TEDESCO
La demografia è ormai un fattore decisivo della dinamica economica e non una variabile dipendente ... (la popolazione europea) rappresenta oggi solamente il 7% di quella mondiale ( a metà del XXI secolo il pianeta terrà avrà 9 miliardi di abitanti) mentre fino al 1950 e per ben due secoli aveva rappresentato il 20% (quando la costruzione europea fece i primi passi la popolazione mondiale era di 2,5 miliardi di cui 500 milioni erano gli europei). Il PIL europeo entro il 2050 costituirà solo il 10% di quello mondiale, mentre fino al 1950 era stato il 30%. Con il 7% o al massimo l'8% della popolazione mondiale l'Europa produce ancora quasi un quarto del PIL mondiale ma la sua spesa sociale ammonta al 50% di tutto il pianeta. A metà di questo secolo nessun paese europeo, neppure la grande Germania, farà più parte del novero delle otto maggiori potenze industriali del mondo (G8).
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Se le nazioni europee non si uniscono rischiano di cadere nell'irrilevanza e gli Stati (che su scala planetaria sono ormai solo degli staterelli) del Vecchio continente non avranno alcuna voce in capitolo per quanto riguarda le scelte di fondo sui grandi problemi, dalla bioetica al commercio internazionale. Presi isolatamente i paese europei "non avranno più la massa critica per discutere alla pari con le superpotenze e con le multinazionali" visto che nel 2050 ogni singola nazione europea rappresenterà solo una frazione dell'1% della popolazione mondiale.
Insomma non c'è alternativa: se vogliamo sperare di avere, come europei un ruolo nel mondo ciò sarà possibile solo se lo faremo tutti assieme.
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Costruire oggi l'Europa è necessario non meno ma semmai più di ieri. Anche se per raggiungere nuovi, diversi obiettivi: non più la pace, che per fortuna abbiamo (e che dobbiamo con cura e amore sempre difendere), ma il potere che ci sta scappando di mano visto che a contare oggi rispetto al passato più che la storia è la geografia o meglio la geo-economia.
Non ho gli strumenti per sapere se i dati citati da Bolaffi sono tutti corretti, ma questo è un ragionamento che condivido. L'Europa come nazione unica degli europei è l'unica strada futura.
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