martedì 31 dicembre 2024

DISCORSO DEL FINE ANNO DEL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA

 Mi sembra che l'alto discorso del Presidente Sergio Mattarella possa fornirci due chiavi di lettura

1. riflettere sull'intero contenuto che rappresenta una persuasione morale e uno stimolo per ciascuno di noi ad essere un cittadino italiano ed europeo migliore, dando un senso a questo impegno anche se a volte ci sembra che ogni sforzo sia vano

2. considerare il discorso del Presidente come un setaccio attraverso il quale far passare la narrazione istituzionale, sociale, mediatica che coinvolge tutti, dal vertice delle istituzioni a noi cittadini, e vedere ripulita dagli stereotipi, dalle falsità, dalla approssimazione, cosa rimane

https://www.quirinale.it/elementi/123612

https://www.quirinale.it/elementi/123608

venerdì 26 luglio 2024

E SE ISRAELE NON FOSSE IN GUERRA CON HAMAS?

 E SE ISRAELE NON FOSSE IN GUERRA CON HAMAS ?

La parole necessarie: scolasticidio, ecocidio, urbicidio, domicidio, politicidio

Un articolo, tra tanti, di Roberto Bongiorni sul Sole24ore intitolato "Hamas può essere distrutta" stimola una riflessione e una domanda. 

La domanda: non è che sbagliamo nel dire che la guerra è tra Israele ed Hamas (quindi temporalmente limitate e contingente)? Forse più giustamente occorre comprendere che la guerra è di Israele contro la società civile Palestinese? Contro i Palestinesi tout court?  E quindi i signori della guerra di Hamas diventano complici (Il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Yahya Sinwar, definisce "sacrifici necessari" le vittime civili della guerra in corso. Lo scrive il Wall Street Journal, pubblicando alcuni messaggi inviati da Sinwar ai mediatori. - Rainews) perché se ha un senso quanto cerco di argomentare sotto, il disegno cinico, crimina e feroce perderebbe la finalità e diverrebbe senza senso (premesso che uccidere innocenti non ha mai senso).

La riflessione: Israele vincerà questa guerra contro i Palestinesi? Tutto sembra indicare di sì. Un piccolo esempio: negli ultimi giorni si sono successe stragi in luoghi indicati come sicuri con parecchie centinaia di vittime, ma l'attenzione e lo sdegno sembrano inversalmente proporzionali (almeno nella nostra parte di mondo)

In compenso si scopre che sta insorgendo la poliomelite a Gaza. Con altre malattie. 

https://www.ilpost.it/2024/07/19/gaza-virus-poliomielite/

https://www.ilpost.it/2024/07/25/malattie-nella-striscia-di-gaza-poliomielite/?homepagePosition=4

Leggiamo su Internazionale

“Sono stati smantellati il tessuto sociale delle comunità di Gaza e la loro capacità di ricostruirsi una vita”, afferma Ala Alazzeh, che insegna antropologia all’università di Birzeit, nella Cisgiordania occupata. “Pensate al numero dei professori uccisi. Le fondamenta del sapere sono state rase al suolo. Si tratterà di ripristinare non solo lo spazio fisico, ma anche le competenze e la formazione accademica. Se non usiamo la parola genocidio, possiamo parlare di ‘sociocidio’, la distruzione della società”.

Qui l'articolo dal titolo preciso: 

https://www.internazionale.it/magazine/heba-saleh/2024/04/04/il-futuro-perduto-dei-giovani-di-gaza

Secondo Save the Children : Dall’inizio del conflitto a Gaza il 7 ottobre, in media più di 10 bambini al giorno, hanno perso un arto. Inoltre, a causa della paralisi del sistema sanitario causata dal conflitto, molte delle operazioni sono state eseguite senza alcuna anestesia.

Sommiamo la distruzione della rete familiare, delle infrastrutture , la contaminazione del suolo, la distruzione dei luoghi storici e archeologici, l'obbligare a chi rimarrà di vivere precariamente per anni (non credo che anche con i soldi dei signori del petrolio e dell'Unione Europea Gaza si ricostruirà in breve tempo), unito al furto del territorio in Cisgiordania (da non dimenticare- vedi reportage di Francesca Mannocchi su La Stampa). Ne esce un disegno ben preciso di creare un popolo di poveri,  storpi, turbati, ammalati, ignoranti, psicologicamente provati, mendicanti. Succube.

Apparentemente sembra che questo disegno prosegua senza grossi intoppi e quando sarà finito il momento delle stragi di innocenti (ma già ora passate in secondo piano), tempo un anno - a voler essere buoni con la nostra sensibilità - torneremo a dimenticarci del dramma palestinese

Qui un po' di parole giuste per descrivere ciò che sta avvendo con una visione prospettica, almeno simile a quella israeliana: 

https://www.internazionale.it/notizie/francesca-gnetti/2024/07/11/parole-gaza-scuola-bombardata

domenica 30 giugno 2024

SIMPATIA PER JOE BIDEN

 SIMPATIA PER JOE BIDEN

Non mi sogno di discutere, esperti, sondaggisti, politologi, americanisti che hanno quasi uniformemente commentato e tratto conclusioni dal primo dibattito Biden-Trump. Hanno sicuramente ragione essendo competenti ed esperti

Voglio solo esprimere la mia personale forte simpatia ed empatia con Biden.

Forse perché a 60 anni (e non 80) mi trovo già a non tenere a mente un sacco di cose, di dati (desiderando essere preciso – non sono capace di sparare balle e menzogne, mi imbarazzo e mi sentirei scorretto) e per questo prendo un sacco di appunti (che non ricordo dove ho scritto e non so ritrovare), quando dialogo con un contendente trovo la cosa intelligente da dire il giorno dopo che il dialogo è finito.  Non riesco ad esprimere un ragionamento ben articolato che alla fine raccoglie tutte le premesse che ho pensato (mentre lo faccio mi vengono in mente altre cose e le principali sfuggono, così anche io stesso faccio fatica a capirmi).

Per tutto questo capisco anche il disappunto di Biden: sta governando da quattro anni, lo sta facendo bene o male? Valutazione questa fuori dal discorso, di sicuro più di un colpo di tosse nel primo intervento (ho letto).

(anche per questo amo i libri e disdegno i mezzi di comunicazione che non consentono di rianalizzare il discorso – sono un seguace di Vallejo in questo)

Non discuto le regole del gioco. Primo perché se vuoi giocare a quel gioco lo fai a quelle regole anche se sono stupide. Forse il problema sono le regole (non scritte) stupide. Secondo perché sono diventato vecchio nell’Italia tra il 1984 e il 2024, e come italiano (anche se potrei portare a mia difesa il fatto che avevo capito bene già nel 1984 e non mi sono mai fatto irretire) non posso disprezzare se si preferisce un mentitore seriale ma simpatico o perlomeno seducente a uno che non ricorda i dati perché vuole comunicare quelli reali. Chi sono io per giudicare? Al limite pago le spese dei disastri causati dal mentitore e mai pagati dai suoi sostenitori.

Quindi non giudico, ma esprimo una mia umana vicinanza a Biden. Non è una vicinanza politica (sono attirato più da Sanders). E un dubbio sul fatto se, come scrive Mario Monti, siamo nell’epoca del pifferaio di Hamelin (non è una novità, infatti il personaggio del pifferaio non è contemporaneo, diciamo che facciamo fatica a uscire dallo stato di minorità).

Certo, POTUS ha la valigetta atomica. A parte ricordare le figura del colonnello Petrov (per dire come siamo forse più appesi a un filo di quanto speriamo essere) vorrei augurarmi che le procedure siano più complesse e studiate del tempo di risposta a una domanda del giornalista della CNN.

Non so prevedere l’esito della vicenda (da buon ottimista informato penso che rispetterà la prima legge di Murphy (corollari compresi), ma vedo e prevedo con semplicità tempi duri per la democrazia liberale


lunedì 29 gennaio 2024

A NESSUNO INTERESSANO I FIGLI DI GIOBBE

 A NESSUNO INTERESSANO I FIGLI DI GIOBBE

In un certo senso, Voghera riscrive il LIBRO DI GIOBBE ma ponendosi dalla parte dei primi figli e figlie di Giobbe stesso, i quali, durante le prove cui egli viene sottoposto, periscono sotto le rovine della casa, abbattuta come le greggi dal vento del deserto, e nel lieto fine vengono rimpiazzati come le greggi e i cammelli, senza che il loro ricordo turbi i tardi e felici anni di Giobbe. Questi è protagonista di una storia tremenda, ma che viene messa in moto per dargli risalto; mettendosi dal suo punto di vista, dalla prospettiva di un uomo al quale il Signore e l'Avversario dedicano tanta attenzione, è più facile riconoscere che la vita, nonostante le tragedie, ha un senso. Nessuno si chiede nemmeno se e come i primi figli, schiacciati sotto le macerie, abbiano accettato la loro sorte di mere comparse adoperate in funzione della glorificazione di Giobbe; se ci si identifica con essi, col loro destino senza nome, è più difficile lodare l'ordine delle cose.