mercoledì 9 aprile 2014

ALBERTO KRALI: TROPPO COMODO ATTACCARE L'EURO

tratto dall'Eco di Bergamo di Lunedì 7 aprile

Te la do io la lira! Se l'Italia esce dall'Euro i 2.089 miliardi di debito rimangono nella stessa valuta. Non è che, siccome torniamo alla liretta, si svalutano. Rimangono interi in valuta forte da rimborsare con una moneta che ha perso tra il 30 e il 50% del suo valore iniziale, appunto perché uscita dall'Euro. I titoli in scadenza e gli interessi andranno corrisposti in Euro e non in Lira. E poiché la Banca Centrale Europea (Bce) non fa più da garante i tassi crescono e quindi in Buone del Tesoro per ottenere un collocamento sul mercato andranno ben oltre quel fatidico spread del 5% che portò nel novembre 2011 Berlusconi alla rovina. E pare ai lettori improbabile il pensiero che al solo sospetto di una uscita dall'Euro non via sia una corsa agli sportelli? Ed è peccato ipotizzare che forse in testa ci sarebbero proprio gli euroscettici perché la politica è un contro ma il portafoglio un altro?
La politica conosce le informazioni prima e portare a casa i risparmi in Euro è mossa avveduta perché la Liretta ballerebbe e un solido Euro da scambiare nei momenti di bisogno fa como a tutti. Sono i grandi capitali che prendono la via dell'esilio dorato mentre al lavoratore, al pensionato, al piccolo imprenditore resta la svalutazione.
Discorsi elementari di cui nessuno parla e quindi ingrassano quelli che alla ricerca di un colpevole cavalcano il malcontento e trovano un capro espiatorio ideale. Non parla, non ascolta ed è figlio di nessuno. L'Euro mette a tutti la coscienza in pace.

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