se anche vi vedo tutti in piedi ad applaudire, io continuo a pensare che sia sbagliato _EUROPEO e ITALIANO di MINORANZA_ DOVERISTA GENTILE
lunedì 23 aprile 2012
AVVICINAMENTO AL 25 APRILE. LAILA: Io ero anche fidanzata, lo lasciai quando mi disse che fare la partigiana mi avrebbe reo indegna di crescere i suoi figli
Da “la Repubblica” di oggi 23 aprile 2012
Tratto dal libro “ IO SONO L’ULTIMO. LETTERE DI PARTIGIANI ITALIANI”
Anita Malavasi ( 1921-2011)
Staffetta con il nome di battaglia “Laila”
Mi chiamo Anita Malavasi e il mese di maggio (2010) compio ottontanove anni. Facevo trasporto di munizioni, stampa, vettovagliamento. Poi, in montagna, mi hanno insegnato le armi, come usarle e accudirle. In montagna mi è capitato di uccidere. La donna è sempre donna. Ma nel momento del pericolo anche la donna accetta le regole della guerra. Non è facile. In montagna si dormiva insieme, per terra, nei boschi, uomini e donne. L’amore non contava niente. L’importante per noi era aiutare. Io ero anche fidanzata, lo lasciai quando mi disse che fare la partigiana mi avrebbe reo indegna di crescere i suoi figli. Non mi sono più sposata, anche se in montagna avevo trovato un ragazzo… lui sì, lo avrei sposato se non me lo avessero ucciso, aveva una mentalità aperta, ma uomini così non ne ho più trovati. L’unico nostro bacio è stato d’addio.
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